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al testo di Rita Stanzione
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è così che le orme si danno correnti alle protrusioni dei giorni è il viaggiare senza partire risacca di allitteranti congedi. ci lascio gli occhi, al balenio di umidi fiotti è così che ti fermo dove il mare si assolve dal suo male. invece no, richiama i polsi li sottomette al nodo, sospeso sciabordio da negare la linea dell’aria gora ponte e pegno, senza finirmi -è un atto di libido estrema tra l’est e l’ovest, con quanta cura mi sferza su stasi di ossidiana. quanto, tu gola gridata mi resti amaranto di trabocchi, il rullare continuo. |
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